martedì 7 maggio 2024
Un giovane Carlo Casini con un'altrettanto giovane Maria, sua moglie

Un giovane Carlo Casini con un'altrettanto giovane Maria, sua moglie - .

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​Ecco un quinto blocco di messaggi pervenuti alla Rete Amici di Carlo Casini, coordinata da Anna e Alberto Friso. Dal quarto anniversario della morte di Casini, il 23 marzo, il flusso prosegue, ininterrotto e spontaneo. I messaggi precedenti sono stati pubblicati online il 26 marzo, il 2, 16, 23 e 30 aprile (tutti nella sezione MpV di Avvenire.it/Vita).

«Credo seriamente che anche il Cielo voglia che Carlo sia portato agli altari. La santità non è altro che ciò che lui ha vissuto e testimoniato. Sappiamo che non è un privilegio di pochi, ma una chiamata rivolta a tutti. Carlo ha semplicemente risposto con amore, decisione, volontà, fede, passione, convinzione, tenerezza e perseveranza. Lo ha fatto prima di tutto nella sua famiglia, ne sono certo. Poi, rispondendo ad un preciso invito dello Spirito Santo, ha difeso e combattuto affinché ogni concepito avesse una famiglia. Ha parlato in nome di Dio, in modo aperto, a migliaia di persone annunciando che Lui è Via Verità e Vita. Ha dato a Cesare quello che è suo ma ha dato tutto a Dio attraverso Maria. Non ha mai conosciuto compromessi, non ha mai perseguìto interessi personali, se non quello di “farsi tutto a tutti” pur di guadagnare anime a Dio. La sua fama era tanto estesa, ma era sempre a portata di mano per tutti. Non conosceva arie di superiorità, e la semplicità e l’umiltà abitavano in lui. Questo è semplicemente santità» (don Carlo R.)

«Carlo Casini è stato uno strenuo difensore dell’umanità più fragile, indifesa e silenziosa. Con coraggio, intelligenza e cuore, mettendo al servizio della tutela della vita nascente i numerosi talenti ricevuti dal Signore e sfidando senza esitazioni l’indifferenza del pensiero mainstream sui temi della vita e della persona, dal concepimento fino alla morte naturale, convinto della dignità inviolabile di ogni vita umana. Io l’ho conosciuto una trentina di anni fa, e ancora ricordo i suoi occhi vivaci e sorridenti, la pazienza e il garbo con cui rispondeva a tutte le domande dei cronisti, anche le più scomode, senza mai tirarsi indietro, l’assoluta disponibilità grazie alla quale, pur essendo molto impegnato, riusciva sempre a ritagliarsi un quarto d’ora per un’intervista decisa all’ultimo momento, magari in orari impensati (e insensati per chi non fa questo mestiere). Un impegno portato avanti negli anni in modo coerente, competente e assertivo ma sempre argomentando con pacatezza e rispetto le proprie posizioni con chi la pensava diversamente da lui, illuminato in ogni sua azione dalla luce del Vangelo. Sì, perché è stato anzitutto un uomo evangelico che in ogni ambito – familiare, universitario, politico, legislativo, giudiziario - ha testimoniato con coerenza e rettitudine la propria fede vissuta concretamente, fonte ispiratrice di ogni decisione e azione. La sua testimonianza di come la fede possa sostenere, orientare e guidare la vita costituisce un modello per tutti noi, una luce che può illuminare le coscienze.
Per questo auspico che Carlo Casini venga presto elevato all’onore deli altari come coraggioso e generoso testimone del Vangelo della vita» (Giovanna P. T.)

«Ritengo che Carlo Casini meriti l'onore degli altari. Ne sono convinta non da adesso, ma da tanto tempo. La sua persona emanava profumo di santità, era nel mondo, ma non del mondo. Concretamente impegnato sulla terra ma calato in un'altra dimensione da cui traeva forza, serenità, capacità di amare. Ricordo che una sera, a casa, eravamo in salotto mio marito, i nostri figli - Anna e Andrea - e io. Rivolgendomi in particolare ad Anna e Andrea, dissi: “ragazzi, ricordatevi che un giorno Carlo Casini sarà elevato all'onore degli altari”. Ripenso a quelle parole e oggi più che mai ne sono convinta e così anche i miei figli che nel frattempo hanno avuto modo di conoscerlo più approfonditamente. Carlo ha vissuto in pienezza tutte le virtù. Ricordo che una sera durante una campagna elettorale, doveva tenere una conferenza presso il convento della Santissima Annunziata. Sempre sorridente, visibilmente stanco per la giornata molto faticosa, per prima cosa chiese di potersi ritirare in Chiesa a pregare. Mi parve un gesto eloquente che mostrava il suo vivere in Gesù. Era intelligentissimo, eppure umile e di una semplicità incredibile, gioviale, allegro, cristallina la sua risata, disponibile con tutti; si accontentava di poco sapeva godere delle piccole cose. Pensando a lui mi vengono in mente le parole di San Paolo: “siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera”. Lui era così. Lo prego ogni sera, ricordando anche i miei cari. Lo sento vicino. Sono certa che ci accompagna e intercede per noi». (Albertina P.)

«Ricordo quando al convegno organizzato da Elio Rossi in Regione Toscana gli impedirono di parlare e lui, pur non stando bene, venne e si sedette tra il pubblico pur di testimoniare il valore della vita. Penso che Carlo sarà proclamato santo per il suo coraggio nel difendere la vita e i valori cristiani». (Maria G.)

«Carlo Casini è stato un grande faro di speranza e di fede». (Daniela A.)

«Carlo, un autentico testimone di fede!» (Annalisa M.)

«Un profeta dei nostri tempi: Carlo Casini è una voce che deve parlare ancora, oggi più che mai». (Daniele L.)

«In questo sconfortante panorama di profanazione della vita, credo che ribadire la forza e la profondità del profetico pensiero di Carlo, sia un compito irrinunciabile. Stiamo assistendo ad una lotta nei confronti della vita umana, che non riesce a trovare alcuna giustificazione se non nel terribile progetto di cancellare ogni riferimento alla sacralità della stessa esistenza. Chi anche con coraggio afferma che l'aborto non è un diritto, ma un delitto viene sottoposto ad un linciaggio mediatico inaccettabile e violento. Il riconoscere in Carlo l'eccezionalità delle virtù cristiane, avrebbe in questo momento storico la forza di un annuncio di verità. I Santi si imprimono nella mente e nel cuore delle persone, sta a noi farli conoscere. Intanto preghiamo Carlo che dia a noi la forza di testimoniare come lui sapeva fare, nel rispetto di ogni persona e nell'accoglienza di ogni interlocutore». (Rosy S.)


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